E' accusato di aver avuto un rapporto sessuale con una ragazzina di 13 anni residente ad Aprilia. Un giovane studente universitario romano è indagato a piede libero con l'accusa di violenza sessuale aggravata anche dalla minore età della vittima, sulla scorta di una denuncia presentata dal papà dell'adolescente per dei fatti che sono avvenuti nel giugno del 2017 ad Aprilia.  I due si sono conosciuti tramite Facebook e hanno iniziato a sentirsi sempre più spesso.  I fatti contestati sono avvenuti nel giro di poche settimane, quando lo studente viene colpito dalla bellezza della foto, ma probabilmente non immagina che la ragazza con cui si sta «frequentando» sul social network ha meno di 18 anni.  Ad un certo punto dopo la conoscenza virtuale, i due decidono di incontrarsi realmente ad Aprilia dove dopo una passeggiata hanno un rapporto sessuale completo. L'episodio risale al giugno scorso, nei giorni successivi i due ragazzi si scambiano dei messaggi sul telefonino che riguardano proprio le modalità con cui è avvenuto il rapporto sessuale. Poi il rapporto ad un certo punto sembra interrompersi. «Sei troppo grande, non ti voglio rivedere», dice l'adolescente allo studente. Sul cellulare restano però i messaggi sui commenti dell'incontro e a leggerli è il papà della ragazzina, che decide di andare dai carabinieri e presentare una denuncia.  L'inchiesta, che viene condotta nel massimo riserbo, porta all'iscrizione sul registro degli indagati nell'inchiesta condotta dal pm Simona Gentile, dello studente romano, difeso dall'avvocato Maria Antonietta Cestra.  Proprio il magistrato inquirente nelle scorse settimane ha chiesto l'incidente probatorio per cristallizzare la deposizione della ragazzina su cui viene mantenuto uno stretto riserbo. In passato secondo quanto sostiene la difesa dell'indagato, alla ragazzina era stato tolto il cellulare per dei messaggi che aveva scambiato con un altro ragazzo conosciuto su Facebook, che l'aveva invitata a delle pose spinte anche se con il volto oscurato. Quegli scatti erano girati anche in altri ambienti e tra alcune amiche e all'adolescente le era stato tolto il telefonino che le era stato ridato alcuni mesi dopo.