Fusti con prodotti chimici depositati in un terreno a ridosso della Nettunense e della ferrovia, arriva la condanna per l'imprenditore. Il giudice del Tribunale di Latina, dopo la camera di Consiglio, ha infatti emesso la sentenza sul deposito-discarica di rifiuti pericolosi e non pericolosi (acidi ed altri prodotti chimici all'interno dei contenitori) realizzato in un'area di Aprilia. Un processo che si è concluso con la condanna a 9 mesi per l'affittuario del terreno che, oltre alle spese processuali, dovrà risarcire il Comune di Aprilia per i danni subiti dall'ente. L''amministrazione comunale si è infatti costituita parte civile nel dibattimento contro il titolare della società, e ora spera di ottenere i soldi per eseguire la bonifica dei terreni. Un processo che nasce dal sequestro operato nel 2013 della Guardia di Finanza di Aprilia, che scoprì e sequestrò il deposito con centinaia di fusti chimici. L'attività dell'imprenditore era legata a due società con sedi a Roma e Latina, operante nel settore della compravendita di prodotti chimici. Una vicenda che è tornata alla ribalta nell'estate del 2015 quando un violenta incendio lambì pericolosamente i contenitori sequestrati .Venerdì scorso, nell'aula del Tribunale di Latina, si è svolto l'ultimo atto della causa di primo grado. Durante l'udienza è stato ascoltato il Comune di Aprilia come parte civile, rappresentato dall'avvocato Massimo Sesselego, e successivamente il legale dell'imputato. Poi il giudice Stefano Nicolucci, dopo essersi riunito in camera di consiglio, ha emesso la condanna a 9 mesi al risarcimento danni nei confronti del Comune per l'imprenditore, accusato di deposito incontrollato di rifiuti pericolosi e non pericolosi. Inoltre il giudice ha decretato la confisca e la distruzione del materiale ancora sequestrato. Tra 90 giorni si conosceranno le motivazioni della sentenza, la difesa dell'imputato attende infatti di conoscere le motivazioni per decidere se ricorrere in appello.