Continuano a emergere particolari inquietanti sul pestaggio dell'addetto alla sicurezza del market Carrefour di Piccarello. Particolari che testimoniano una volta per tutte il clima di soggezione nel quale vive una parte dei cittadini di Latina di fronte alla violenza espressa dagli esponenti locali della criminalità, specie se di etnia rom come in questo caso. Domenica tra i clienti del supermercato si era diffusa rapidamente la notizia che a picchiare selvaggiamente il vigilante erano stati gli "zingari", quelli italiani che si fanno largo a suon di estorsioni e minacce, eppure tra i testimoni della brutale aggressione nessuno ha mosso un dito per aiutare il quarantenne che implorava pietà. L'unica a intervenire è stata una commessa del banco affettati che, attirata dalle urla, impugnando uno dei coltelli che utilizza per lavorare si è diretta verso i picchiatori, riuscendo in qualche modo a metterli in fuga. Una donna.
I filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza del market rivelano che, tra gli scaffali, c'era più di qualche cliente quando Roberto Ciarelli di 22 anni, spalleggiato da Matteo Ciaravino di 29, si avventava con violenza cieca contro l'addetto alle vendite che aveva "osato" seguirli con sospetto mentre si aggiravano per il negozio. Tutti coloro che si sono trovati ad assistere alla scena, però, hanno preferito tirare dritto, sicuramente spaventati. Al di là dell'aspetto morale, vale a dire che tutti hanno preferito evitare un rischio piuttosto che aiutare una persona brutalmente martoriata, la polizia legge proprio la forza intimidatrice dei rom capace di scoraggiare i comuni cittadini a farsi avanti anche davanti a una scena tanto forte.
Mentre il giovane Ciarelli è sempre irreperibile, proseguono le indagini per capire il motivo di tanta violenza. L'ipotesi più accreditata resta quella della spesa proletaria: con i due giovani c'erano anche delle ragazze, una delle quali ha infierito sulla vittima lanciandogli contro pacchi di pasta, che sono scappate quando la situazione è precipitata. Gli investigatori sospettano che fossero entrare per rubare merce, coperte dai due giovani che avevano il compito di distrarre l'addetto alla vigilanza adottando un comportamento sfrontato.