Ha preferito non presentarsi ieri mattina in Tribunale a Latina per l'interrogatorio di garanzia dopo che nei giorni scorsi i carabinieri del Nas gli avevano notificato la sospensione per un anno dal servizio ma soltanto alla Asl.
E' stata questa la scelta di Carmine Franco, stimato neurochirurgo finito al centro di una inchiesta per una presunta truffa ai danni del sistema sanitario e poi anche per abuso d'ufficio. Ieri mattina in Tribunale a Latina il noto professionista doveva essere ascoltato dal giudice per le indagini preliminari Giuseppe Cario ma ha preferito non presentarsi all'interrogatorio e quindi a non rispondere alle contestazioni formulate dal magistrato Valerio De Luca, sulla scorta dell'informativa inviata dai carabinieri del Nas di Latina.
Anche prima dell'emissione del provvedimento, quando era arrivata la richiesta di sospensione dalla Procura, Carmine Franco aveva seguito la stessa strada di ieri: aveva disertato l'interrogatorio. Secondo gli accertamenti degli investigatori coordinati dal capitano Felice Egidio, il medico ha violato il contratto di esclusività nei confronti della Asl eseguendo delle visite specialistiche in alcuni studi medici privati.
Non è escluso che la difesa presenti appello avverso il provvedimento emesso sulla scorta di una indagine nata subito dopo la presentazione di un esposto che ha coinvolto il medico, molto apprezzato e considerato uno dei migliori in assoluto al Goretti. Il reato contestato oltre a quello di truffa è anche quello di abuso d'ufficio, una contestazione che affonda le radici sui presunti aiuti forniti dal medico ad alcuni colleghi che si erano candidati per un bando pubblico della Asl che risale all'aprile del 2017. Secondo l'accusa il professionista ha fornito in anticipo le risposte alle domande che sarebbero state formulate ai candidati. Il concorso pubblico era stato indetto dall'azienda sanitaria locale e aveva come obiettivo quello di formare una graduatoria di dirigente medici a tempo determinato e tra i componenti della commissione c'era anche Franco.
E' una prospettazione che si regge su intercettazioni telefoniche e anche ambientali, tra cui una telecamera che è stata piazzata nell'ufficio del medico al Santa Maria Goretti di Latina.