Suicidi o omicidi dietro alle sbarre del carcere di Frosinone? La risposta arriverà dalle perizie dei medici legali della Procura e dai difensori di Daniele Cestra (di Sabaudia), indagato per le morti "sospette" e in carcere (non più nel capoluogo ciociaro perché trasferito altrove) in quanto condannato in via definitiva per aver ucciso nel dicembre 2013 Anna Vastola a Borgo Montenero.
Dopo la riesumazione di una delle salme, il 12 febbraio verranno condotti degli esami specifici al "Gemelli" di Roma. Si tratta di un'integrazione delle operazioni peritali già effettuate. L'attenzione, a quanto pare, sarà principalmente rivolta al collo della vittima per cerca di capire se vi sia stata quell'asfissia «meccanica» ipotizzata dalla Procura o se effettivamente si sia trattato di un suicidio tramite impiccagione. A occuparsi degli accertamenti, saranno la dottoressa Daniela Lucidi, consulente della Procura, e il dottor Giuseppe Manciocchi, nominato invece dalla difesa di Daniele Cestra, assistito dagli avvocati Angelo Palmieri e Sinuhe Luccone, già difensori del 41enne per la vicenda dell'omicidio Vastola dal secondo grado in poi.
Due gli episodi "sospetti" su cui sta indagando la Procura di Frosinone, con l'inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Vittorio Misiti. Uno di questi risale al 2015, l'altro invece al 2016. In merito al primo decesso, si attende ora la conclusione delle operazioni peritali, che potranno chiarire appunto se la vittima sia stata uccisa e poi ne sia stato simulato il suicidio o meno.
Daniele Cestra in carcere - come accennato - sta scontando la condanna definitiva per l'omicidio di Anna Vastola, l'81enne uccisa con un colpo contundente alla testa durante un tentativo di furto finito male. I fatti risalgono al dicembre 2013 e sono avvenuti in via don Giuseppe Capitanio a San Felice Circeo. Cestra per quei fatti, all'epoca assistito da un avvocato d'ufficio, aveva confessato davanti al pm una volta fermato dai carabinieri. La condanna di primo grado a 30 anni di reclusione, a seguito del ricorso in Appello promosso dagli avvocati Angelo Palmieri e Sinuhe Luccone, è stata ridotta a 18 anni e poi confermata in Cassazione. Ora si attende l'esito degli accertamenti medico legali sul suicidio "sospetto" avvenuto in carcere a Frosinone.