La dichiarazione dell'avvocato Palumbo resta unica e priva di riscontro proveniente da un indagato di reato connesso. La sua attendibilità deve essere sottoposta ad un attento vaglio». E' questo quello che sostiene il Tribunale del Riesame di Roma in merito a quello che è avvenuto il pomeriggio dello scorso 15 ottobre in via Palermo a Latina, nelle pieghe del ricorso presentato dai quattro indagati, accusati del furto in casa dell'avvocato, quando il professionista pontino aveva aperto il fuoco uccidendo Domenico Bardi, 41 anni di Napoli, mentre i complici che poi sono stati arrestati dalla polizia lo scorso dicembre, in quell'occasione erano riusciti a scappare. I magistrati romani avevano derubricato il reato contestato da rapina impropria, ipotizzato dal pm Simona Gentile e dal gip Laura Matilde Campoli che aveva emesso l'ordinanza di custodia cautelare in carcere, in furto aggravato; ma se da un lato la nuova qualificazione giuridica aveva cambiato lo scenario, dall'altro i giudici hanno deciso di lasciare intatte le esigenze cautelari confermando per i quattro i complici di Domenico Bardi il carcere. Il Riesame ha sottolineato anche due aspetti rilevanti: la dichiarazione rilasciata dalla parte offesa del furto ma che è indagata nell'omicidio di Bardi, resta unica e non ha altri riscontri
L'omicidio in via Palermo
Il Riesame: servono riscontri alle dichiarazioni dell'avvocato Palumbo
Latina - I giudici hanno depositato le motivazioni per i complici di Bardi, ucciso dal professionista