E' stata uccisa di botte: calci e pugni a ripetizione per almeno un 'ora e in ogni parte del corpo: dal naso che è stato fratturato alle botte sul viso fino al colpo fatale che ha portato Gloria Pompili alla morte, il colpo è stato sferrato all'altezza del fianco e ha provocato la rottura della milza e poi la morte. E' quello che emerge dalle conclusioni a cui sono arrivati i medici legali nominati dal pm Luigia Spinelli sulla morte della donna, picchiata con ferocia anche con un bastone.   L'inchiesta condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina non è ancora conclusa, mancano alcuni riscontri di natura scientifica, ma sulla scorta dell'elaborato peritale arrivato nelle scorse settimane, il quadro investigativo è quasi ultimato. Le accuse per i due presunti autori dell'omicidio restano inalterate. Gloria è stata uccisa perché ha cercato di ribellarsi, di uscire da un perverso labirinto di ricatti, botte e sottomissione. E' questo il quadro in cui è maturato il delitto avvenuto lo scorso agosto quando la donna stava tornando da Anzio verso Frosinone dove viveva insieme ai suoi assassini.
Secondo i riscontri degli investigatori la 23enne è stata picchiata per ore lungo tutto il tragitto fino a quando poi non è crollata e ha perso i sensi ed è in quel momento che è stato dato l'allarme, in una piazzola di sosta a Prosseedi,  quando non poteva più parlare.