A distanza di quasi sei anni dai fatti contestati, da un anno e mezzo della chiusura inchiesta e di un anno dalla citazione diretta a giudizio, il processo per la truffa del promoter Roberto Ciavolella di Latina ancora non è mai iniziata. Oggi infatti davanti al giudice monocratico a causa di un difetto di notifica dell'imputato perché è irreperibile, l'udienza è stata rinviata a maggio. C'è da sottolineare che alcuni episodi relativi ai raggiri dell'ex dipendente di banca infatti sono già prescritti, altri invece ancora no. Era stata la Procura di Latina, termine di una indagine anche di natura documentale e molto complessa, condotta dalla Guardia di Finanza, a ricostruire le proporzioni dell'ammanco per un importo ingente di oltre due milioni di euro. Sono oltre dieci le vittime del raggiro, tutte residenti in provincia di Latina, tra cui molti anziani che si fidavano ciecamente delle capacità del promoter. Anche la Consob che aveva radiato il promoter aveva sottolineato come «la reiterazione, la pluralità dei clienti coinvolti, la significativa entità delle disponibilità liquide sottratte, il rilevante arco temporale durante il quale sono state poste in essere, le condotte illecite, unitamente alla loro pluralità e alle modalità fraudolente con cui sono state attuate, costituiscono circostanze particolarmente aggravanti e tali da compromettere radicalmente l'affidabilità del promotore di cui trattasi nei confronti della clientela nonché dei potenziali investitori». Per il promoter scattò una prima denuncia nel 2013 e arrivò una segnalazione perché di lui non si avevano più notizie e a quanto pare era andato a vivere all'estero. Per l'inizio del processo ci vorranno oltre due mesi.
Il caso
Truffa del promoter, storia di un processo mai iniziato
Latina - Sul banco degli imputati Roberto Ciavolella, accusato di aver raggirato decine di risparmiatori per oltre due milioni di euro