Clamoroso a Maenza, quest'anno la Rappresentazione della Passione di Cristo del Venerdì Santo rischia di non essere messa in scena. Il peggio si era intuito visto che a 20 giorni dalla data dell'evento (venerdì 30 marzo), in giro per il paese non si è ancora vista nessuna attività organizzativa e neppure le prove dei cittadini/attori. Nei giorni scorsi è poi arrivata, in tutta furia, la delibera della Giunta Comunale che richiedeva un contributo di 26 mila euro (di cui solo il 10% in cofinanziamento da parte del Comune) alla Regione Lazio proprio per consentire la realizzazione dell'ormai tradizionale evento. IN queste ore infine, voci di corridoio dicono che proprio a quel finanziamento sono appese le residue speranze di vedere realizzato l'evento. Un evento che negli ultimi due decenni è cresciuto a dismisura riguardo alla spettacolarità e alla qualità della messa in scena, ma che proprio innalzandosi a livello di scenografie, costumi e attrezzature varie, ha aumentato esponenzialmente anche i costi di gestione. Costi che, secondo qualcuno ben informato, sono già in rosso per quanto riguarda i conti dello scorso anno. Addirittura c'è chi mormora dell'esistenza di alcuni decreti ingiuntivi di pagamento recapitati alla sede dell'Associazione che cura la realizzazione della rappresentazione. Di sicuro, la direzione ha protocollato nelle scorse settimane al protocollo del Comune una richiesta di fondi per far fronte alle spese. Spese che, qualora non trovassero la dovuta copertura, potrebbero mettere in ginocchio un prodotto che nel corso degli ultimi anno ha portato il nome di Maenza in giro per tutta l'Italia e l'Europa. Dal 2000 infatti, l'evento è iscritto all'Europassione, l'associazione che raccoglie tutte le Sacre Rappresentazioni più qualitative del vecchio continente. Insieme ad altre 24 rappresentazioni che si svolgono i Venerdì Santo in tutta Italia, è stata inserita nel protocollo di Salvaguardia e di valorizzazione finalizzato per il percorso di candidatura Unesco 2003 per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale; dal 2005 viene trasmessa la diretta televisiva dell'evento che è stato ‘raccontato' anche dalla Rai e scelto per fornire le scene di un video-catechismo che sarà diffuso a livello mondiale.