La lunga permanenza in acqua, forse addirittura dal 22 gennaio scorso, giorno in cui Ximena Garcia è sparita da casa, ha reso irriconoscibile il suo corpo. Le tracce del tatuaggio che aveva sulla schiena, in parte ancora visibile e la sim a lei intestata, ritrovata all'interno del cellulare che aveva nella tasca dei pantaloni però, hanno lasciato pochi dubbi sull'identità del cadavere ritrovato sabato scorso in un canneto sulle rive del lago di Nemi da un gruppo di pescatori. Ieri mattina, presso l'ospedale di Tor Vergata, il medico legale incaricato dalla procura, ha eseguito l'esame autoptico. Sarà il corpo stesso di Ximena infatti a fugare ogni dubbio sul giorno del decesso, ma anche e soprattutto sulle cause della sua morte, che restano ancora avvolte nel mistero. Un primo esame sul corpo riaffiorato dal lago di Nemi, aveva escluso la presenza di segni evidenti di violenza, eppure in assenza di elementi certi è impossibile escludere l'ipotesi dell'omicidio.
I carabinieri del nucleo investigativo di Velletri intanto, indagano in ogni direzione e sono al lavoro per ricostruire le ultime ore di vita della 32enne di origini argentine, scomparsa di casa il 22 gennaio scorso, quando si era allontanata a piedi dalla sua abitazione di Campoleone Lanuvio, dove viveva insieme al marito, Stefano S. Era stato il meccanico di 40 anni a denunciare la scomparsa della moglie, riferendo ai carabinieri di Lanuvio di un allontanamento volontario da casa dopo una lita esplosa per futili motivi la sera prima. Ximena, che dopo aver completato il percorso per diventare donna, due anni fa era venuta in Italia e aveva sposato Stefano S., stando al racconto del coniuge, quella sera aveva voglia di uscire e aveva reagito male al rifiuto del marito, che davanti ai carabinieri per denunciare la scomparsa della moglie, aveva giustificato proprio con quella lite i graffi che i militari avevano notato sul viso e sulle braccia. I militari hanno disposto il sequestro dell'abitazione dove i due vivevano, dell'auto di Ximena e anche di quella del marito, che nelle scorse ore è stato ascoltato dai carabinieri di Velletri. I militari avrebbero raccolto anche la testimonianza dell'inviata del programma "Chi l'ha visto?", che presso il Lago di Nemi, ha ritrovato una cintura (appesa a un albero) che apparteneva alla vittima, riconosciuta da una amica intima di Ximena. La cintura, così come il telefono cellulare, sono stati acquisiti dai militari, ma sono tanti gli interrogativi che restano ancora aperti.