Sono in corso gli accertamenti delle varie Capitanerie di Porto competenti nelle diverse zone e dell'Arpa Lazio riguardo alla massiccia presenza di oggetti in plastica abbandonati lungo le spiagge del litorale romano e pontino.

Da Torvajanica (Pomezia) a Scauri di Minturno, passando per Anzio, Latina, Sabaudia, Sperlonga e Gaeta, un vero tappeto di dischetti rotondi simili a dei filtri sta ricoprendo gli arenile, tanto da far allarmare le associazioni ambientaliste di mezza Italia.

Alcuni casi, infatti, sono stati registrati anche a nord di Roma, sulle spiagge dell'Argentario in Toscana e tra Napoli e Ischia  in Campania.

Al momento, non ci sono certezze né sulla natura dell'oggetto, né tantomeno sulla provenienza di questi dischetti. 

Alcuni ipotizzano che possa trattarsi si filtri per la depurazione dell'acqua in grossi impianti, ma di conferme ufficiali ancora non c'è traccia, in quanto gli accertamenti sono in corso. 

Va comunque evidenziato che molti Comuni, Anzio in primis (col fenomeno registrato fra Lavinio e Tor Caldara e col comandante della Capitaneria di Porto, Enrica Naddeo, che sta lavorando senza sosta per far chiarezza sull'accaduto), si stanno adoperando per rimuovere quanto prima questi oggetti non biodegradabili dalle spiagge della zona.