I furti e le rapine messi a segno dai finti poliziotti non sono casi isolati, ma un vero e proprio fenomeno. Nel mirino dei banditi finiscono facilmente cittadini indiani, soprattutto braccianti agricoli scelti casualmente, ma non troppo, con una strategia criminale ben precisa. I casi registrati, specie nelle zone di campagna, sono sempre più frequenti, quasi seriali, proprio come è successo la stessa mattina di sabato: dopo la donna derubata con una scusa di un controllo nei pressi della Migliara 45 (episodio di cui abbiamo dato notizia ieri, ndr), anche un gruppo di lavoratori agricoli è stato perquisito poco dopo, sempre sulla Pontina, ma più a nord, dalla stessa coppia di finti agenti descritta nel primo caso. Il bottino del secondo raggiro è stato più consistente e rappresenta in maniera chiara la portata di un fenomeno sempre più allarmante: le vittime avevano appena incassato gli stipendi e si sono visti portare via in totale 1300 euro. Praticamente tutto ciò che avevano per vivere. Il secondo episodio di sabato si è registrato poco prima delle 12:30 nel tratto della Pontina tra Borgo Montello e Campoverde. Le vittime, un gruppetto di indiani che avevano terminato la mattinata di lavoro nei campi, aspettavano l'autobus che li avrebbe riportati a casa quando sono stati affiancati da un'auto. Proprio come era successo poco prima, a sud del capoluogo, dalla vettura sono scesi un uomo e una donna che dicevano di essere poliziotti. Prima hanno chiesto i documenti agli stranieri, poi li hanno perquisiti: quando dai loro zaini sono saltati fuori i soldi, in tutto 1300 euro, li hanno presi spiegando loro che dovevano verificarne la regolarità, invece sono saltati di nuovo a bordo e sono scappati a forte velocità. I casi precedenti e le indagini dimostrano che, a introdurre questo nuovo fenomeno, sono state alcune bande di rom che vivono nella periferia di Aprilia: la matrice quindi è la stessa di altre tipologie di furti consumati soprattutto con raggiri. Ma se prima le vittime venivano individuate soprattutto tra le donne italiane, specialmente nei parcheggi dei supermercati, ora ad essere colpiti sono appunto i braccianti agricoli. Gli investigatori delle forze dell'ordine ritengono che si tratti di una strategia ben precisa, pianificata dalle bande di ladri con l'obiettivo di colpire una fascia debole della società. Le stesse azioni criminali il più delle volte sono impetuose, se non violente, con lo scopo di intimorire le vittime, prima di tutto per vincere la loro resistenza, ma anche e soprattutto per evitare che possano denunciare, magari vivendo nella paura che i finti agenti possano tornare per vendicarsi, una circostanza in realtà poco probabile. In molti casi infatti i malcapitati di turno hanno l'impressione di avere veramente a che fare con poliziotti in borghese o semplicemente non riescono a descrivere i loro aggressori in maniera tanto puntuale da indirizzare le indagini per il verso giusto. Grazie soprattutto al passaparola si sta diffondendo l'allerta, tra i braccianti, che tengono alta la guardia e non si fanno trovare impreparati riuscendo, se non a evitare di essere derubati perché sopraffatti dalla violenza, quanto meno a memorizzare elementi utili al rintraccio dei banditi, come le targhe delle auto o segni distintivi della fisionomia dei ladri.