Era una associazione per delinquere che operava tra Caserta e Napoli con una cellula inserita anche in provincia di Latina. Le indagini che hanno smantellato una rete terroristica, sono partite dall'attentato di Berlino nel dicembre del 2016 e dalla fuga di Amis Amri, ucciso in un conflitto a fuoco dalla polizia a Sesto San Giovanni in provincia di Milano. Dai telefoni trovati addosso all'autore dell'attentato sono iniziati gli accertamenti.  Amri era stato infatti ad Aprilia ed è un cittadino tunisino Akram Baazoui che doveva procurare dei falsi documenti di identità all'autore della strage in Germania. Tra i contatti di Amri è emerso dall'analisi del telefono, c'era anche un tunisino di 37 anni residente a Latina frequentatore del Centro di preghiera islamico nel capoluogo e conosciuto per le sue posizioni radicali e legato a dei rapporti di amicizia con Abdel Salem Napulsi, palestinese, destinatario anche lui della misura restrittiva firmata dal gip. In casa di Napulsi la polizia ha trovato oltre a sostanza stupefacente anche un tablet che è stato analizzato, nei file c'erano dei filmati di auto addestramento riconducibili al terrorismo islamico ed è che riguardavano l'acquisto di armi da fuoco. I provvedimenti restrittivi emessi dal gip su richiesta della Procura di Roma sono stati emessi sulla scorta delle indagini delle Digos di Roma e Latina e coordinate dal Servizio Contrasto all'estremismo e terrorismo Estremo dell'Ucigos. Sono cinque le ordinanze cautelari emesse e sono otto le perquisizioni eseguite in provincia di Latina, la maggior parte nel capoluogo pontino tra cui una nel quartiere Nicolosi in via Corridoni dove un uomo tunisino di 36 anni è indagato a piede libero.  Sono 4 i cittadini tunisini accusati di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina: il 32enne Akram Baazaoui, Mohamed Baazaoui, Dhiaddine Baazaoui e Rabie Baazaoui. Nell'inchiesta emerge il ruolo di Abdel Salem Napulsi, che acquisiva - ha sottolineato il gip De Robbio - istruzioni sull'uso di armi da fuoco tra cui carabine e lancia razzi e poneva in essere comportamenti tra cui l'esame delle possibilità di acquisto o locazione di mezzi di trasporto pesanti tra cui camion o pick up,  idonei a montare armi da guerra. Questi fatti ha aggiunto il gip sono avvenuti a Latina fino al 22 novembre scorso.