Si aggrava sempre di più, a Torvajanica, l'emergenza legata all'erosione della costa. Con il passare dei giorni, infatti, il mare continua a mangiare la sabbia e si avvicina sempre di più la data del primo maggio, giorno in cui si aprirà ufficialmente la stagione balneare.
I timori dei gestori degli stabilimenti, ma anche dei ristoratori e dei pescatori - piuttosto fondati - è che la stagione estiva possa essere compromessa: al momento, infatti, al di là dell'intervento tampone messo a punto dal Comune di Pomezia un paio di settimane fa, con la posa in opera di alcuni scogli nei punti in cui le strutture amovibili e non erano a rischio crollo, nulla pare essersi mosso.
La Regione Lazio, ente che dovrebbe curare la tutela delle coste e il loro ripascimento, non avrebbe ancora comunicato alcuna decisione su interventi urgenti per garantire la sistemazione dell'arenile ed evitare che l'erosione aumenti.
Intanto, però, in alcuni punti della costa di Torvajanica la situazione è molto delicata: il Comune, dal canto suo, ha transennato gran parte della passeggiata a mare sia a levante che a ponente del belvedere di piazza Ungheria. La spiaggia, in queste zone, è diminuita moltissimo e in diversi punti si è creato uno scalino ben più alto dei due metri che venivano segnalati in passato.
Le condizioni peggiori - con delle porzioni di duna che sono state inghiottite dal mare - si registrano nella zona del "Piccolo Porto", ma anche del "Coco Village" e dell'approdo dei pescatori, oltre che accanto al belvedere stesso.
Molti accessi al mare, lungo il litorale pometino, non sono praticabili e il Comune ha provveduto a mettere in sicurezza - sperando che la situazione non peggiori ancora - quelli di recente sistemazione.
Ora, però, la "palla" passa nelle mani della Regione Lazio che, come auspicato anche da una recente interrogazione del consigliere di Forza Italia Giuseppe (Pino) Simeone, deve prendere contezza dell'emergenza e attivarsi nel più breve tempo possibile.