Ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere il 24enne di Terracina accusato, insieme a un 38enne, di aver tentato di incendiare un camion parcheggiato in via Olivetti durante la festa della Madonna del Carmine del 2017. Ieri il giovane, assistito dall'avvocato Francesco Pietricola, è stato ascoltato per l'interrogatorio di garanzia dal gip Pierpaolo Bortone e ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. In questi giorni sarà sentito anche un 38enne accusato pure lui di tentato incendio doloso.
I fatti risalgono alla notte del 23 luglio. Attorno alle 2.55 viene segnalato l'incendio dell'autocarro Mercedes Benz di proprietà di un uomo incensurato e utilizzato per lavori edili. Un incendio doloso, come verrà scoperto poco dopo. Immediate le indagini da parte degli agenti del commissariato di Terracina, i quali, diretti dal vicequestore aggiunto Bernardino Ponzo, cominciano subito a raccogliere indizi. Un testimone oculare racconta di aver visto un'auto sospetta in zona, una Fiat Panda di colore bianco. Lo stesso veicolo che poi sarà notato poco dopo in zona con due persone a bordo e intercettato a distanza di qualche minuto dai carabinieri.
Tra gli indizi raccolti, anche le riprese dei circuiti di videosorveglianza delle attività commerciali e anche di un distributore di benzina. Qui, come accertato dagli investigatori con l'acquisizione di uno scontrino attestante l'erogazione di benzina. In totale un litro e mezzo circa, pari al quantitativo di tre bottigliette Dai filmati si vedono i due indagati rifornirsi del carburante, che non è stato utilizzato per rifornire un veicolo ma per appiccare l'incendio. Forse un «regolamento dei conti» nei confronti di una ditta edile subentrata in un cantiere a prezzi più vantaggiosi.
Dopo mesi di indagini sono scattate le misure cautelari eseguite giovedì.