C'è un episodio, consumato nel bel mezzo delle indagini che hanno portato agli arresti dell'operazione "Arpalo", destinato a restare un caso irrisolto. È una vicenda avvolta da un alone di misteri la morte dell'elettrauto Francesco D'Agostino di 44 anni, trovato impiccato nella sua officina vicino piazza Moro la mattina del 17 ottobre 2016. Un mistero che non dava pace neppure allo zio della vittima, l'imprenditore edile Antonio Belcastro, morto a sua volta in un incidente aereo prima di riuscire a fare chiarezza sulla tragedia del nipote.
La morte di D'Agostino, del tutto inaspettata per familiari e conoscenti, attira subito l'attenzione degli investigatori perché avviene all'indomani dell'operazione "Starter", vale a dire il primo step dell'inchiesta che lunedì ha portato all'arresto di dodici persone. Ma anche e soprattutto perché l'elettrauto originario di Polistena, in Calabria, risultava amministratore della società cooperativa Idea Trasporti, una delle prime società consorziate al Consorzio Italia osservano gli investigatori. È stato altresì rappresentante legale per alcuni periodi tra il 2014 e il 2015 della società Unilevel il cui intermediario per la trasmissione delle dichiarazioni fiscali è stato Pasquale Maietta. Mentre la società D.R. Trasporti di cui pure era amministratore, con delega speciale firmata sempre in favore dell'ex deputato, dopo la sua morte viene amministrata dal suocero dello stesso Maietta.
Insomma, appare evidente che l'estremo gesto compiuto da Francesco D'Agostino sia legato alla bufera giudiziaria che si stava abbattendo sull'ambiente dell'ex presidente del Latina Calcio. Ne parla persino il collaboratore di giustizia Renato Pugliese, figlio di Costantino "Cha Cha" Di Silvio amico di Maietta. «Ultimamente si è impiccato un ragazzo a piazza Aldo Moro - dichiara Pugliese durante uno degli interrogatori - un elettrauto che era forse un cugino di Fanciulli (in realtà erano molto amici, non parenti). Da quando è indagato Maietta ho visto Fanciulli molto spaventato, perché sa che ci sarà qualcosa, magari una società fallita che lo pregiudicherà».
Dalle indagini emerge che Maietta si adopera per aiutare la famiglia dell'elettrauto, circostanza che prova ulteriormente il legame tra loro. La vedova di D'Agostino infatti, annotano gli inquirenti tra le carte dell'inchiesta "Arpalo", è stata assunta il primo febbraio del 2017 dal commercialista Maietta e viene retribuita per cinque settimane. Successivamente è stata assunta, con decorrenza 3 aprile 2017, dalla società GB Accounting, sempre con sede nello studio Maietta, dalla quale ha ricevuto retribuzioni per altre cinque settimane.
Da alcuni amici di Antonio Belcastro, lo zio dell'elettrauto morto la mattina di domenica 3 settembre a bordo del suo aereo leggero precipitato subito dopo il decollo in circostanze ancora poco chiare, abbiamo appreso il suo interessamento per la vicenda. Belcastro proprio non si dava pace che la morte del nipote fosse passata in secondo piano tanto velocemente. Negli ultimi mesi prima della sua morte l'imprenditore si era attivato molto alla ricerca della verità, ma non ha mai potuto terminare il suo lavoro di approfondimento. Aveva condiviso con gli amici più stretti quel tarlo che lo angosciava e ora, ad angosciare i suoi amici, è la morte in circostanze singolari a bordo dell'aereo leggero che custodiva con grande cura e soprattutto con esperienza. Un mistero nel mistero.
Cronaca
Operazione Arpalo, il mistero del suicidio dell'elettrauto-prestanome
Latina - Un caso irrisolto il gesto dell’elettrauto prestanome di Maietta all’indomani di “Starter”