Un presunto danno erariale che si basa su due ipotesi: l'insussistenza del requisito di somma urgenza per la demolizione delle palazzine A, B e C e la mancata trascrizione al patrimonio comunale di tutto il "Serpentone", con annessa mancata riscossione delle indennità d'occupazione abusiva degli appartamenti.

E' questo il cuore di un'inchiesta che sta portando avanti la Procura regionale della Corte dei Conti del Lazio e che interessa il complesso immobiliare delle Salzare, in parte demolito negli anni scorsi, ma comunque ritenuto tutto abusivo.

Nelle scorse ore, infatti, la Guardia di finanza ha consegnato a quindici persone altrettanti inviti a presentare deduzioni in merito a un presunto danno erariale per un ammontare complessivo di oltre sei milioni e mezzo di euro. Di questi, poco più di 800mila riguardano la parte relativa alle demolizioni e oltre cinque milioni e mezzo di euro quella inerente al mancato incasso delle indennità di occupazione abusiva.

Nell'indagine sono coinvolti politici in carica all'epoca dei fatti, ma anche dirigenti pubblici, funzionari e tecnici.