Nei giorni scorsi sono iniziati gli accertamenti tecnici irripetibili sui telefoni cellulari ma anche sui computer intestati ad alcuni cittadini stranieri, di origine tunisina ed egiziana, indagati a piede libero nell'ambito dell'operazione Mosaico condotta dagli agenti della Digos di Latina insieme ai colleghi di Roma. Oltre all'arresto di cinque persone, gli investigatori avevano indagati a piede libero con l'accusa di istigazione al terrorismo 10 persone, la maggior parte residenti oltre che nel capoluogo pontino anche nella zona di Aprilia a poca distanza dove ha vissuto per un certo periodo di tempo Anis Amri, l'autore dell'attentato ai mercatini di Natale a Berlino, ucciso nel corso di un conflitto a fuoco con la polizia a Sesto San Giovanni.
L'accertamento tecnico servirà per cristallizzare alcuni elementi che serviranno agli investigatori. L'ordinanza di custodia cautelare era stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Costantino De Robbio sulla scorta dei numerosi accertamenti condotti dagli investigatori. In base a quello che emergerà dai tabulati e dal contenuto dei telefoni cellulari e degli altri apparati informatici il quadro investigativo sarà molto più chiaro
L'inchiesta
Operazione Mosaico, iniziati gli accertamenti su cellulari e computer
Latina - Al via le operazioni peritali sugli apparati che erano stati sequestrati dagli investigatori