Il Comune ci ha provato, e ci riproverà. Ma per ora si torna alla gestione "ordinaria" (e la virgoletta è d'obbligo, perché trattasi in realtà di gestione in proroga) nel mantenimento dei cani randagi accalappiati o abbandonati nel territorio di Fondi. Una delle ultime determine dell'amministrazione comunale, torna a impegnare cifre importanti per le strutture per cani esterne, in particolare "La Mimosa" e "Itrinsieme". Sono piccoli canili che ospitano i quattro zampe di Fondi e non solo. Molti Comuni si servono di queste associazioni o cooperative, perché privi di strutture comunali, o perché quelle che hanno sono al gran completo. Piccole realtà che, chissà, se consorziate potrebbero gestire anche il maxi canile progettato dal Comune di Fondi, messo a bando con un progetto da quasi 3 milioni di euro in tre anni. Ma al bando non ha risposto nessuno. Forse - ha ipotizzato il sindaco in Consiglio comunale, dove si è deciso comunque di andare avanti con qualche correttivo - perché il costo per cane è stato inferiore alle aspettative. Ad ogni modo, non è la prima volta che un bando per la gestione di un canile non trova manifestazioni di interesse. Si pensi soltanto che a Fondi la questione si trascina da quasi otto anni. Si è andati avanti di proroga in proroga, per una spesa che si aggira intorno ai 400 mila euro l'anno. E ora si torna a questo regime, obbligatorio. Unica carta, provare ad indire una nuova gara facendo quegli aggiustamenti che possano rendere forse l'appalto attraente per il privato. Il progetto del Comune di Fondi, era invece molto attraente per i diritti degli animali. Veterinari, sicurezza, igiene, controlli. Dovrebbe essere un'ambizione gestire un canile di questo tipo. Per ora, però, tutto tace.