Il Comune di Sperlonga, indicato come parte offesa, sarà parte civile nel procedimento penale a carico di sindaco Armando Cusani, l'ex caposettore Antonio Faiola e il progettista Luca Conte per le vicende del piano integrato, per il quale sono chiamati a rispondere dell'accusa di lottizzazione abusiva. Ma non lo farà per chiedere il risarcimento dei danni, bensì per sostenere la legittimità dell'azione amministrativa. A deliberarlo è stata ieri la Giunta municipale presieduta dall'assessore Lorena Cogodda, essendo assenti sia il sindaco Armando Cusani (sarebbe incompatibile) che il vicesindaco Francescantonio Faiola. La decisione degli assessori – a votare Cogodda, La Rocca e D'Arcangelo – è maturata a seguito delle pronunce arrivate negli ultimi mesi dapprima dalla Cassazione e poi dal Tribunale del Riesame, che ha annullato i sequestri eseguiti nel 2015. A detta della Giunta, alla luce dei giudizi cautelari, sarebbero «inconfigurabili gli elementi integrativi della fattispecie contravvenzionale» della lottizzazione abusiva, che è l'ipotesi di reato contestata dal pubblico ministero Giuseppe Miliano. La tesi dell'accusa, infatti, è che il Comune abbia utilizzato il piano integrato, che presuppone il perseguimento di un interesse pubblico, per effettuare in realtà una variante al piano regolatore che ha autorizzato «interventi di edilizia residenziale speculativa di lunga prevalenti in volumetria e superfici rispetto alle opere di edilizia residenziale pubblica».
Per la Giunta, invece, le esigenze pubbliche «sono state ritenute pienamente legittime non solo dalla Regione Lazio, massimo organo della pianificazione, ma dalla stessa Corte di Cassazione e dal Tribunale del Riesame, i quali hanno accolto i ricorsi proposti nell'interesse dell'amministrazione comunale dall'avvocato Corrado de Simone». Per questo sostengono che il reato «debba essere escluso sia sotto il profilo oggettivo che sotto il profilo soggettivo». E il Comune è pronto a sostenere questa tesi anche nel procedimento penale che prenderà il via il 13 ottobre davanti al giudice Fosso. Ad assistere l'Ente sarà l'avvocato Corrado de Simone.