Il Tribunale del Riesame non ha deciso nel termine di dieci giorni e pertanto è stata dichiarata ieri la perdita d'efficacia della misura cautelare a carico di due giovani itrani accusati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I due erano stati arrestati insieme a un'altra persona perché trovati in possesso di 25 dosi di marijuana (20,3 grammi) occultate nel porta fusibili nel cofano motore della vettura controllata dai carabinieri, cinque dosi di hashish (9,2 grammi) occultate nel parasole e 12,5 grammi di cocaina nascosti all'estremità delle barre della cappotta esterna dell'utilitaria. Durante gli interrogatori di convalida, alcuni degli indagati hanno sostenuto che la droga fosse destinata a una festa per l'addio al celibato, mentre i soldi, anch'essi sequestrati, sarebbero serviti per pagare altri «intrattenimenti». I difensori degli indagati, gli avvocati Giulio Mastrobattista e Atena Agresti, puntano infatti sulla tesi dell'uso di gruppo della sostanza stupefacente. Per quanto riguarda la misura cautelare, però, essa è già venuta meno. Gli avvocati hanno infatti eccepito il mancato rispetto del termine di dieci giorni. Pertanto i due indagati sono stati immediatamente liberati.