L'8 giugno  gli Agenti del Commissariato di Terracina hanno tratto in arresto in flagranza di reato M.B. ventiquattrenne di origini malesi, domiciliato ed ospite di una struttura O.N.L.U.S. per richiedenti asilo politico, in quanto resosi responsabile dei gravi reati di maltrattamenti nei confronti dei conviventi, resistenza a pubblico ufficiale. e di ripetute aggressioni con armi o oggetti atti ad offendere. L'uomo, negli ultimi giorni aveva terrorizzato gli ospiti con lui conviventi ed il personale preposto alla struttura, tanto da rendere necessario l'intervento delle forze di Polizia più volte negli ultimi giorni. Lo stesso, da qualche tempo con violenze e minacce, cercava di ottenere benefici esigendo che gli venissero consegnati denaro e donne per soddisfare le sue esigenze sessuali, il tutto accompagnato da chiara gestualità. Infatti, egli si denudava esponendo i propri genitali alla presenza di altre persone e si poneva al centro della strada ove creava scompiglio e pericolo alla circolazione veicolare. Non sono mancate ripetute violenze sugli operatori della O.N.L.U.S., consistite nel lancio di pietre, percosse e sputi. In un caso aveva impugnato un machete con il quale aveva minacciato di morte i presenti, mentre ad un ospite aveva morso l'addome provocandogli una profonda ferita. Lo stesso, inoltre, in modo provocatorio minacciava di distruggere la struttura e di uccidere tutti gli ospiti. Lo scorso Venerdì 8 giugno, in un escalation che sembrava inarrestabile, il cittadino maliano impugnava un pugnale e rincorreva un altro richiedente asilo politico minacciando di ucciderlo. In una disperata corsa, per sottrarsi alla sua furia, lo sventurato trovava riparo all'interno di una stanza nella quale si serrava. La richiesta d'intervento pervenuta al 113 faceva immediatamente convergere gli Agenti del Commissariato di Terracina sul posto ove facevano irruzione nella struttura e bloccavano definitivamente il maliano, evitando che accadesse l'irreparabile. L'uomo veniva tratto in arresto nella flagranza di reato mentre le attività investigative che venivano esperite dalla Squadra Anticrimine ricostruivano i pregressi episodi di violenza grazie a dettagliate testimonianze e denunce che consentivano di delineare la pericolosità del soggetto e la sua aggressività. Il maliano dopo le formalità di rito su disposizione del Sostituto Procuratore di turno della Repubblica di Latina veniva ristretto presso la Casa Circondariale di Latina.