Non solo Priverno, ma uno a uno tutti i Comuni che facevano parte del Consorzio Acquedotti Riuniti degli Aurunci stanno presentando opposizione al decreto ingiuntivo presentato dal commissario ad acta dell'ente. E così come Priverno, a cui è stato ingiunto il pagamento di una cifra di 3.629 euro a fronte di una percentuale del 3,4957% di quote di partecipazione al Consorzio (la cifra totale è invece di quasi 90mila euro), anche Prossedi ha intenzione di proporre opposizione a tale richiesta, ovviamente per una cifra che in proporzioni percentuali è assai inferiore. Anche a Prossedi, a fine maggio, è infatti pervenuto il decreto ingiuntivo 539/18 del Tribunale di Cassino, emesso su istanza del dottor Dario Bonomo in qualità di commissario ad acta del Consorzio. Le somme in questione, relativamente alla richiesta di pagamento per 103.831,54 euro, vedono richiesta a Prossedi una percentuale dello 0,6318%, che porta l'ammontare totale a 656 euro. L'incarico di difendere gli interessi dell'ente è stato conferito allo studio legale Marocco-Messore, che ha comunicato la propria disponibilità ad assumere insieme agli altri Comuni l'opposizione al predetto decreto. L'esigenza di nominare un legale deriva dalla constatazione che, per quanto la richiesta sia di modico valore, potrebbe verificarsi che la mancata opposizione "consoliderebbe in maniera definitiva il principio secondo il quale i debiti del Cara devono essere pagati dai Comuni consorziati e tutti gli innumerevoli creditori del consorzio potrebbero ricorrere alla stessa procedura, e quindi i Comuni si troverebbero a pagare ingenti somme".