Nella speranza che quella ormai alle porte possa essere ricordata in un modo diverso rispetto alla stagione 2017, fervono i preparativi, soprattutto tra i gruppi di volontari della protezione civile, per fronteggiare l'estate e i rischi legati agli incendi boschivi a essa collegati.
Tra questi spicca il lavoro preparatorio che sta svolgendo il Gruppo comunale di protezione civile di Roccagorga, lo scorso anno chiamato in ben 89 occasioni per fronteggiare le emergenze legate agli incendi boschivi, che soprattutto nel mese di luglio (e in special modo il 21 del mese, giorno in cui ben tre distinti focolai hanno tenuti impegnati volontari e vigili del fuoco) hanno mandato in fumo decine e decine di ettari, oltre a diverse colture (soprattutto uliveti). La campagna lanciata dalla Regione Lazio è formalmente iniziata, mentre i volontari si sono già messi al lavoro per controllare le zone più sensibili che potrebbero "attrarre" la mano piromane di qualcuno. Nel frattempo la Giunta comunale guidata da Carla Amici nei giorni scorsi ha aggiornato il catasto delle zone percorse dal fuoco. Un documento importante per farsi un'idea di che tipo di danni siano stati arrecati nell'estate 2017, con il 300% in più di superfici bruciate rispetto allo stesso periodo degli scorsi anni e con fuochi praticamente tutti i giorni, soprattutto al calar della sera. Tra le zone più colpite il monte La Difesa, il monte La Vorga, monte Nero e località I Pozzi, ma anche La Selva-Casale Freghino e, soprattutto, l'area di monte Pesce, monte Castellone e fosso Vallone, interessata dai roghi il 21 luglio 2017. Dati impressionanti, con l'8,01% del territorio rocchigiano ridotto in fumo. Una percentuale da non ripetere, anche con il contributo dei cittadini, chiamati a segnalare ogni fumo sospetto proveniente dalle colline lepine.