Inadeguatezze igieniche e strutturali, nonché mancanza di certificazione della potabilità dell'acqua utilizzata per le lavorazioni. È quanto riscontrato dai carabinieri del Nas di Latina all'interno di un caseificio di Pontinia per il quale, a seguito di quanto emerso, è stata disposta la sospensione da parte del personale della Asl di Latina.
I controlli, svolti dai militari dell'Arma guidati dal capitano Felice Egidio, si inseriscono nell'ambito di attività di prevenzione e controllo che vengono costantemente portate avanti dai carabinieri del nucleo anti-sofisticazione, che già nei giorni scorsi a Pontinia avevano effettuato un importante sequestro di bufale.
Stavolta i controlli, come accennato, hanno riguardato un'attività che opera nel settore caseario. Qui i carabinieri del Nas hanno accertato gravi inadeguatezze igienico-strutturali nei locali di produzione caseari. Un'altra criticità riscontrata, invece, è quella relativa alla mancanza di certificazione attestante la potabilità delle acque utilizzate nella lavorazione. Per questo motivo, il personale Asl di Latina, intervenuto sul posto a seguito della segnalazione dei carabinieri, ha disposto la sospensione dell'attività, dal valore di circa 200.000 euro. Nel corso degli accertamenti, gli uomini del Nas hanno sottoposto a vincolo sanitario 200 chili circa di prodotti caseari in stagionatura.
Qualche giorno fa, invece, i militari avevano effettuato un altro importante sequestro dal valore di circa mezzo milione di euro. In quell'occasione, oltre alla mancata identificazione di 145 bufale, i carabinieri hanno rilevato delle inadeguatezze strutturali dei locali adibiti alla mungitura e alla raccolta del latte, la mancata compilazione del registro dei trattamenti farmacologici del bestiame, nonché l'irregolare attivazione di un deposito di rifiuti ferrosi (violazione, questa, per la quale è scattata una denuncia).