Punta al patteggiamento della pena il giovane di Latina, arrestato nei giorni scorsi dalla Squadra Mobile con l'accusa di aver rapinato il supermercato Conad di Latina di viale Paganini. Il raid era scattato la sera dello scorso 21 luglio, una manciata di minuti prima della chiusura del supermercato. Il ragazzo aveva minacciato una dipendente tirando fuori un coltello. «Dammi i soldi oppure ti sparo», aveva detto. Nei giorni scorsi il giovane era stato sottoposto anche all'interrogatorio di convalida davanti al giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota che aveva convalidato l'arresto disponendo la detenzione in carcere sulla scorta degli elementi raccolti dagli investigatori.  In sede di interrogatorio di convalida, assistito dagli avvocati Bianchi e Di Mambro, il giovane aveva riferito che i soldi gli servivano per comprare la droga. La rapina era stata commessa lo scorso 21 luglio, poco prima dell'orario di chiusura, quando il ragazzo aveva fatto irruzione nell'attività commerciale e sotto la minaccia di una pistola e con il volto coperto da un casco si era fatto consegnare poco meno di 400 euro. In un secondo momento era scappato poi a piedi facendo perdere le tracce. Dalle indagini condotte dai detective della Squadra Mobile, è emerso che il giovane abitava a poca distanza dal bersaglio della rapina e che aveva avuto il tempo anche di cambiarsi i vestiti per non destare i sospetti. Le indagini avevano permesso di sequestrare la pistola usata per il raid si tratta di una arma giocattolo e poi anche delle scarpe e capi di abbigliamento utilizzati il giorno della rapina. Al vaglio degli investigatori sono finiti anche i filmati sia del condominio dove abita l'indagato che del supermercato Conad.  Al termine dell'interrogatorio il gip ha convalidato e ha lasciato il ragazzo in carcere, nei giorni scorsi il collegio difensivo ha maturato l'idea di patteggiare la pena sulla scorta del quadro indiziario che sembra essere molto cristallino. Le indagini per risalire al giovane erano state condotte dal pubblico ministero Giuseppe Miliano e nel giro di pochi giorni erano riusciti a ricostruire i fatti.