Prima ha impugnato una piccone e ha iniziato a ferirla al cranio e poi ha preso un coltello. Ha colpito Elena Panetta a ripetizione. Le tracce di sangue repertate sulla scena del crimine sono indicative sulla violenza e anche su un particolare che i carabinieri hanno messo in luce: Emanuele Riggione ha inferito sul corpo della donna. L'uomo originario di Terracina, un passato da camionista e qualche vecchio precedente di polizia, secondo gli accertamenti degli investigatori, coordinati dal pubblico ministero Valerio De Luca, ha inflitto altri colpi sul corpo della donna che è stata trovata morta nel soggiorno di casa in una pozza di sangue.  Ma c'è un altro particolare che è emerso negli accertamenti. Prima di uscire di casa e dall'appartamento di via Corigliano Calabro, Riggione ha preso la carta di credito della donna e ha eseguito una serie di prelievi per una cifra bassa. Si è fermato ad alcuni sportelli bancomat per prendere dei soldi e non è escluso che erano quelli che gli servivano per acquistare la sostanza stupefacente. Questa mattina alle 9,30 l'indagato, difeso dagli avvocati Angelo Palmieri e Adriana Anzeloni, sarà ascoltato alle 9,30 in carcere dal gip Lauro Matilde Campoli.