Acqua marrone su tutto il litorale romano per un presunto scarico di liquami sul quale, ora, la Capitaneria di Porto ha avviato le indagini. Queste le motivazioni per cui i sindaci di Pomezia e Ardea, rispettivamente Adriana Zuccalà e Mauro Savarese, hanno emesso le ordinanze di divieto di balneazione sulle coste.

Per quanto riguarda Ardea, il divieto è esteso all'intero lungomare. "Il sindaco Mario Savarese - si legge nella nota del Comune - ha firmato un'ordinanza urgente di divieto di balneazione temporaneo nel tratto di mare lungo tutta la costa del Comune di Ardea. L'atto è scaturito a seguito di una richiesta della Capitaneria di Porto che ha segnalato un presunto scarico di liquami-fanghi dai fossi dell'Incastro e di Rio Torto. Si tratta di un divieto temporaneo in attesa di nuovi accertamenti di Arpa Lazio sulla qualità delle acque".

Il tratto interessato dal divieto a Pomezia è quello tra Rio Torto e Fosso di Campo Ascolano. "A seguito di un presunto scarico di liquami non meglio identificati nei canali di "Rio Torto" ed "Incastro" nel comune di Ardea - si legge nella nota del Comune di Pomezia - si è verificato il cambiamento di colore dell'acqua di mare lungo gli specchi acquei ricadenti nei comuni di Ardea e Pomezia. I depuratori non hanno manifestato malfunzionamenti, pertanto la Capitaneria di Porto e l'Arpa sono sul posto per verificare quanto accaduto e lo stato dei luoghi. In attesa dei risultati definitivi delle analisi di Arpa, in via precauzionale, è vietata la balneazione nel tratto di costa che va dal fosso di Rio Torto al Fosso di Campo Ascolano".