Ha deciso di prendere carta e penna e di scrivere su quello che gli è successo. In due pagine racconta quello che sta vivendo e chiede scusa. Stefano Pezzuolo, 27 anni di Latina è il ragazzo che ha investito e ucciso un ciclista indiano che andava al lavoro. Singh Davinder, era un bracciante agricolo, un padre di famiglia ma anche un marito. «Che la mia storia sia di esempio, pur avendone già ascoltate molte - scrive - perchè è quasi la triste quotidianità , eppure, per qualche ragione non si comprende mai la lezione fino a quando ti risvegli il giorno dopo con delle sensazioni e delle emozioni atrocemente indescrivibili che ti logorano corpo e mente. E non oso immaginare il dolore della famiglia a cui ho sottratto un caro, io proprio non riesco ad immaginarmelo. E a loro che rivolgo le mie più sentite scuse, ho fatto orfano un bambino e vedova una donna, e credetemi avrei preferito non nascere piuttosto che macchiarmi di tale colpa. Ma sono un figlio anche io e sono ancora qui amato nonostante tutto da amici e parenti. Questo mi ha fatto molto pensare, molto, in un certo senso apprezzo di più la vita oggi che ieri, quanto stronzate ci deviano dalla semplice bellezza della vita! E dai semplici rapporti umani! Non posso tornare indietro, non posso riportarlo in vita, penso a solo a ricordare a voi tutti che la vita è un attimo che non torna, la libertà è il bene massimo, l'ho imparato amaramente, siate più svegli di me».
Il fatto
Le scuse di Stefano che sotto l'effetto di droga ha ucciso un ciclista
Latina - La lettera inviata al nostro giornale: ho fatto orfano un bambino e vedova una donna, e credetemi avrei preferito non nascere