Aprire le porte di casa, e del cuore, credendo di aver trovato l'amore salvo poi scoprire di avere a fianco un truffatore navigato. Un 34enne originario di Giuliano, insieme a sua madre, hanno messo in atto un artificioso piano per spillare soldi a una donna di Cisterna. I due sono stati denunciati dalla Polizia di Stato e dovranno comparire davanti al giudice del Tribunale di Latina per truffa aggravata, furto e anche produzione di atti falsi. Le indagini della sezione anticrimine hanno permesso di individuare e indagare per truffa due soggetti, madre e figlio, C.D. di 34 anni e C.D. di 57, entrambi nati a Napoli e residenti a Giugliano in Campania. Il 34enne lavora da anni nella stagione estiva in strutture ricettive e, proprio durante un periodo lavorativo presso un villaggio turistico della Calabria, ha conosciuto Maria (nome di fantasia), donna di 39 anni residente nel comune di Cisterna e all'epoca sposata. Non appena la donna ha terminato la relazione con il marito, il 34enne campano ha iniziato a corteggiarla, conquistando il suo cuore ma soprattutto la sua fiducia. Poco tempo dopo i due vanno a convivere insieme nella casa di lei, al confine tra Cisterna e Aprilia. E qui la truffa entra nella sua fase cruciale. L'uomo sparisce nel nulla, lasciando la compagna in apprensione perché preoccupata per le sue sorti. Qualche giorno dopo, però, le arriva la chiamata da un avvocato del foro di Foggia che le spiega come il 34enne sia finito in carcere a seguito di un grosso equivoco giudiziario. Il fantomatico legale, che in realtà era la madre e complice dell'uomo, si propone di seguire le sorti processuali dell'uomo, chiedendo la parcella a Maria che senza indugiare paga la somma, anche perché raggirata con delle finte documentazioni. Dopo circa un mese, l'uomo fa rientro nella casa pontina facendo credere di essere appena uscito dal carcere e denunciando alla compagna una grave crisi depressiva post detenzione. Il lento ritorno alla normalità non è altro che la seconda parte dell'artificioso piano messo in atto dal 34enne e da sua madre. Quello che sembra un uomo in difficoltà, in realtà non è altro che un individuo che vuole entrare ancor di più nella sfera familiare della donna. Così, vivendo quotidianamente nella sua casa e frequentando i suoi parenti più stretti, scopre anche dove sono nascosti i gioielli e i codici dei conti bancari. Sfruttando una gita nella Capitale, il 34enne mette in pratica l'ultimo atto del losco inganno: trafuga tutti i monili preziosi e le carte di credito e, durante il giro a Roma, sparisce nel nulla, abbandonando la "compagna" in un bar. Passate le ore e poi i giorni, Maria si è infine decisa a denunciare la truffa facendo scattare le indagini che poi hanno portato a scoprire un raggiro da oltre 10mila euro.

Non è stato facile rintracciare la coppia di truffatori, ma il paziente lavoro degli agenti del commissariato di via Croce ha portato i suoi frutti. Gli uomini agli ordini del vice questore Riccardo De Sanctis sono riusciti a risalire ai due truffatori grazie a una sim card intestata a un loro parente di Giugliano. Le verifiche con gli istituti bancari, dove sono stati effettuati i prelievi dal 34enne, hanno fatto il resto. Negli ultimi anni la cronaca locale ha registrato una moltitudine di truffe diverse, spesso e volentieri con anziani presi di mira. Dai finti tecnici dell'Enel fino a quelli dell'acqua, come nel caso della rapina in via Kennedy, ma quella del "Latin lover" è una novità assoluta. Un sistema ben congegnato che, non è da escludere, potrebbe aver mietuto altre vittime.