Sono tornati in libertà e hanno lasciato gli arresti domiciliari i quattro indagati dell'operazione Telonai per i reati di corruzione e turbativa d'asta che avevano impugnato l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Giuseppe Cario. I giudici del Tribunale del Riesame di Roma, Maria Viscito, Filippo Steidl e Laura Previti, ieri pomeriggio hanno sciolto la riserva nei confronti dell'avvocato Raffaele Scirè, dell'ex assessore del Comune di Pontinia Luigi Subiaco e poi di Maurizio Filiberti, direttore generale di Kibernetes, una delle società da favorire nell'inchiesta che aveva portato a Pontinia ma anche a Latina. In libertà è tornato poi anche Marco Marchetti della società Novares. Sono tutti liberi, senza alcun vincolo e alla fine i giudici hanno accolto la ricostruzione del collegio difensivo e la prospettazione presentata in aula dagli avvocati Lucio Teson e Amleto Coronella. A Roma hanno rimescolato le carte dell'inchiesta che poggiava le basi su intercettazioni telefoniche e ambientali.
Per l'impianto accusatorio è una doccia fredda, per la difesa un risultato significativo. La prossima settimana è fissato il Riesame per gli altri due indagati che si trovano sempre ai domiciliari: il commercialista Gianfranco Castellano e l'altro indagato Giorgio Sottile. Secondo quanto contestato dagli investigatori gli atti amministrativi erano su misura e predisposti dalle società interessate alla gara d'appalto e questa contestazione a Roma è venuta meno. Quando saranno depositate le motivazioni del dispositivo il quadro sarà molto più chiaro. C'è da aggiungere che in sede di interrogatorio di garanzia, tutti e sei gli indagati che sono agli arresti domiciliari avevano risposto alle accuse puntualizzando la rispettiva posizione.
L'indagine Telonai, il cui nome deriva dai riscossori delle imposte indirette nell'antica Grecia, è una appendice di un'altra inchiesta conosciuta come Super Job, anche in quel filone di indagine erano emersi episodi corruttivi che avevano portato nel capoluogo pontino. Quell'inchiesta aveva retto al Riesame ed è già al dibattimento. Non è escluso che una volta depositate le motivazioni la Procura possa impugnare la decisione emessa ieri dal Riesame. A.B.