Le mareggiate dello scorso inverno hanno mutato il fondale marino davanti alle coste di San Felice Circeo, scavando un'ampia fossa e riportando alla luce tanti reperti archeologici. Molti altri potrebbero essere ancora lì, ma occorre accelerare sui tempi per evitare, come sottolineato in una nota del delegato Angelo Guattari, che le prossime mareggiate li seppelliscano nuovamente per chissà quanto tempo. Per questo da sabato prenderà il via una verifica sul posto da parte della Soprintendenza.
La Giunta municipale ha deliberato in questi giorni l'autorizzazione a impegnare sul bilancio al massimo 3.500 euro per effettuare le operazioni, ribadendo l'importanza di queste scoperte. Negli ultimi mesi, infatti, sono state ritrovate antiche anfore, vasellame, ancore antiche in legno, pietra, ferro, piombo, cannoni, ma anche resti di antiche navi che ancora conservano parte del fasciame e della chiglia. Secondo le datazioni riportate in delibera, parliamo di reperti che vanni dal VI secolo a.C. al medioevo e a epoche più recenti. Per l'amministrazione si tratta di «sensazionali ritrovamenti» che «sono la testimonianza di traffici navali ed eventi storici accaduti nei pressi del promontorio dei quali fino ad ora non si aveva prova o conoscenza».
Per una settimana verranno ora svolti i dovuti rilievi per verificare se ci siano ancora dei reperti e per eventualmente recuperarli per evitare che vadano perduti. Successivamente saranno probabilmente esposti nel museo che il Comune ha intenzione di realizzare nell'ex centro anziani di piazza Mazzini.
Archeologia
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San Felice Circeo - Le operazioni necessarie per evitare che le mareggiate possano far sparire i reperti