Dei tre immigrati africani arrestati a Roma per la morte di Desirée Mariottini, per il Tribunale del Riesame l'unico che deve rispondere dell'accusa più grave, l'omicidio volontario, è Mamadou Gara. Senegalese che il 20 novembre compirà 27 anni, Gara resta di fatto l'unico a cui viene contestata anche l'aggravante alla violenza sessuale: l'averla compiuta in gruppo. Agli altri due sospetti invece, il Riesame aveva confermato la detenzione in carcere, ma aveva fatto decadere l'accusa di omicidio e l'aggravante dello stupro di gruppo. Accuse ridimensionate anche per il sospetto procacciatore di farmaci, un italiano incensurato di 36 anni che la notte del decesso potrebbe non essere stato più presente nel tugurio di San Lorenzo quando la 16enne di Cisterna è deceduta dopo ore di abusi. Il Gip di Roma contesta l'omicidio anche al quarto immigrato arrestato a Foggia per cui, però, il Gip pugliese aveva confermato la detenzione solo per l'accusa di detenzione di droghe, ben 11 chili.
L'avvocato di Gara, dopo la decisione del Riesame che si era preso qualche ora per valutare il caso, ha preannunciato ricorso.