Dopo la scoperta di una serie di abitazioni utilizzate per nascondere e confezionare la droga per le piazze di spaccio, le indagini della Squadra Mobile proseguono con la forte convinzione che all'appello manchi ancora qualcuno, almeno un personaggio che può essere collocato al vertice della banda di cui, secondo una prima ricostruzione, gli arrestati Benedetto Magnesa e Dmytro Novytskyy costituiscono la manovalanza. Oltre ai sospetti maturati dagli investigatori del vice questore Carmine Mosca, sono una serie di elementi raccolti durante le perquisizioni a suggerire la necessità di portare avanti le indagini. Ispezionando le case di Borgo Bainsizza, Borgo Faiti e Tor Tre Ponti, i poliziotti della Quarta sezione coordinati dall'ispettore Mirko Snidaro hanno riscontrato che le case erano in uso anche ad altri soggetti. Tra l'altro in alcuni degli immobili perquisiti sono state trovate le chiavi che aprivano gli altri appartamenti: insomma, non sembrano esserci dubbi che le basi operative venissero utilizzate da un'unica banda, ma all'appello sembra mancare proprio il «regista». Il profilo del soggetto sul quale stanno lavorando gli investigatori, sembra essere quello di un personaggio bene inserito negli ambienti della criminalità, abile nel portare avanti traffici consistenti di droga senza mai esporsi in prima persona. Una persona in grado di tessere rapporti anche con le bande di ladri, storicamente gestite dalla mala romena, soprattutto per quanto riguardano le razzie notturne di bar e sale giochi. Potrebbe essere stato proprio quel «regista» a mandare Benedetto Magnesa a Borgo Faiti per portare via la droga da quello che era il nascondiglio degli stupefacenti, giusto una manciata di minuti dopo l'irruzione della Polizia nella prima casa, quella di Borgo Bainsizza (dove c'erano i 20mila euro, i gratta e vinci, i 1300 euro di monete e gli arnesi per scassinare i negozi) all'uscita di una donna legata a uno degli indagati. Il tentativo di mettere in salvo la droga in realtà era fallito perché i poliziotti erano appostati all'esterno dell'appartamento di Borgo Faiti.