Due diffide e un contenzioso da scongiurare. Sono questi i motivi che hanno portato il dirigente dell'ufficio Demanio del Comune di Nettuno ad affidare un incarico di consulenza stragiudiziale all'avvocato Ciro Alessio Mauro, al fine di analizzare e successivamente risolvere le criticità connesse con l'affidamento in gestione delle spiagge libere, avvenuto nel mese di luglio e valido per tre anni.

Tutto è iniziato il 20 settembre scorso, quando la Regione Lazio - intervenendo sulla possibilità di allestire, da parte dei concessionari delle spiagge libere attrezzate, delle strutture di facile rimozione per 25 metri quadrati, anche adibite a punto ristoro - ha chiarito che «in nessun caso sulle spiagge libere oggetto di convenzione possono essere occupati spazi dove il titolare di convenzione può svolgere attività economiche e che pertanto l'occupazione di spazi demaniali con strutture di facile rimozioni di 25 metri quadrati, devono essere riservati esclusivamente per finalità di pubblico uso (igiene, assistenza, pulizia, salvataggio)». Con la stessa nota, la Regione ha diffidato il Comune a modificare le convenzioni per la gestione delle spiagge libere.

Qualche settimana dopo, in special modo il 16 ottobre di quest'anno, sono stati i privati a diffidare l'ente dal non procedere a questa modifica.

Di fatto, dunque, il Comune si è trovato fra due fuochi, col rischio di andare incontro a contenziosi che porterebbero poi a dei passaggi nelle aule giudiziarie, con i convenzionati che - secondo l'ente - «difficilmente rinunzieranno alle pretese cui ritengono di avere diritto».
«Sussiste uno stato di incertezza e di straordinarietà in relazione ai fatti citati - si legge nella determina con cui si affida l'incarico all'avvocato Mauro per un corrispettivo di 8.565,03 euro -, cui il dirigente del settore intende dare celere riscontro al fine di scongiurare eventuali danni all'ente».