Inizierà a marzo, nelle aule del Tribunale di Roma, il processo legato alla morte di Carlo Alberto De Paolis, un giovane di Ardea che perse la vita nella notte di Ognissanti del 2012 a causa di un terribile incidente stradale avvenuto sulla Pontina, all'altezza di Castel di Decima, nel territorio della Capitale. Il giudice per l'udienza preliminare ha infatti deciso di accogliere la prospettazione del pm romano Stefano Fava, rinviando a giudizio, per l'ipotesi di reato di omicidio colposo, sette persone. Con accuse tutte da provare e con la presunzione di non colpevolezza fino all'ultimo grado di giudizio, dovranno comparire in aula un ex amministratore delegato dell'Astral (all'epoca ente gestore della 148), cinque dipendenti della ex Provincia di Roma (che si occupava della manutenzione sulla Pontina) e il conducente della Toyota Yaris su cui viaggiava il giovane di Ardea. Secondo l'accusa, una delle concause (oltre alle presunte responsabilità del conducente del veicolo, che aveva la patente da meno di tre anni) della caduta dell'auto all'interno di una scarpata - un volo di circa trenta metri che non lasciò scampo a Carlo Alberto De Paolis - fu la scarsa manutenzione dell'arteria stradale. In altre parole, l'amministratore dell'Astral avrebbe dovuto far riparare il guardrail della Pontina, che proprio in quel punto (il chilometro 16 della 148, ndr) era stato danneggiato a causa di un altro incidente e non era stato riparato. I funzionari e i dirigenti del settore Viabilità dell'ex Provincia, invece, avrebbero dovuto ordinare gli interventi di manutenzione ordinaria sulla strada, richiesti sia dall'Astral che dalla Polstrada in più occasioni.