Da diverse settimane, a Nettuno, tiene banco il "caso" dello sgombero dei locali dell'ala ovest della ex Divina Provvidenza, chiesto dal Comune a diverse realtà che da tempo usufruiscono dei locali dell'ex ospedale "Orsenigo" per le loro attività senza scopo di lucro.
Fra loro c'è anche il Laboratorio di ceramica "Gatti - Silvestri", che fin dal 1975, grazie all'impegno della professoressa Emma Gatti (recentemente scomparsa alla veneranda età di 102 anni) e del professor Antonio Silvestri, ha dato lustro alla città di Nettuno. Una realtà, questa del Laboratorio che occupa un paio di locali nel seminterrato del palazzo di via San Benedetto Menni, che rischia di sparire a causa dello sgombero e che, a fronte di quanto fatto in 44 anni per il Comune, si vede decisamente bistrattata. Vediamo perché.
L'eccellenza locale
Fin dall'acquisizione a patrimonio pubblico dell'edificio costruito sul finire del 1800 e completato a metà degli anni ‘20 del secolo scorso, il sindaco dell'epoca, Antonio Simeoni, raggiunse un accordo con la professoressa Gatti e col professor Silvestri: avrebbero ottenuto i locali dell'edificio appena ristrutturato, a fronte di un impegno concreto con l'ente di viale Matteotti. In sintesi, avrebbero dovuto fornire al Comune, senza ottenere alcun soldo in cambio, le ceramiche istituzionali e altri oggetti eventualmente necessari - sempre in terracotta o prodotti similari - per le attività dell'ente stesso. Un impegno, questo, che ancora oggi il maestro Silvestri e la figlia della signora Emma, Laura, portano avanti senza sosta, col solo intento di portare alto il nome di Nettuno e mostrare un prodotto unico nel suo genere. Le ceramiche di Gatti e Silvestri, infatti, sono finite nelle mani di San Paolo VI, di San Giovanni Paolo II, di Benedetto XVI, ma anche di George Bush e Bill Clinton, solo per citare le personalità più illustri. Infatti, sono migliaia le autorità di tutto il mondo passate per Nettuno che hanno avuto in dono una loro ceramica dal Comune, che a sua volta ha avuto gratis quei beni. Un Comune che, nel 1993 (sindaco Giuseppe Monaco), ha autorizzato Emma Gatti e Antonio Silvestri all'installazione del forno in quei locali e all'avvio del laboratorio di ceramica per i diversamente abili, tuttora operativo sempre alla Divina Provvidenza.
L'amaro risvolto
Ora, però, sembra che dei presunti problemi di sicurezza minino la permanenza di questo Laboratorio ormai storico nei locali di via Menni. Una sorta di "sentenza", quella dell'ordinanza di sgombero, che colpisce al cuore una realtà produttiva senza scopo di lucro e che, visto quanto profuso per il Comune in 44 anni, avrebbe dovuto ricevere un trattamento diverso. Quantomeno, in questa fase, sarebbe utile garantire la permanenza nei locali una volta terminati i lavori per la messa in sicurezza, magari stabilendo fin d'ora a quali patti e condizioni, ovviamente prima dell'allontanamento momentaneo dai locali. Questo, a modesto parere di chi scrive, il Comune glielo deve: lo deve ad Antonio Silvestri e a Laura Gatti, nel ricordo dell'indimenticabile madre Emma, ma lo deve soprattutto al patrimonio culturale della città di Nettuno.