La giustizia è in crisi. Lo dice senza mezzi termini il presidente della Corte d'Appello di Roma Luciano Panzani in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. Le cause sono tre: la mancanza di uomini, mezzi e strutture.  «A Latina oltre all'inadeguatezza della pianta organica - ha ricordato Panzani - si aggiungono i problemi connessi alla presenza di una forte criminalità organizzata». E' questo infatti un altro nodo di primo piano. Sul fronte dello smaltimento degli arretrati, Panzani ha sottolineato il vigoroso lavoro portato a termine dalla nuova presidente Caterina Chiaravalloti. «Speriamo possa dare i suoi frutti» ha ribadito. C'è da sottolineare ad esempio come nel carico di lavoro che deve fronteggiare il Tribunale di Latina e in particolare la sezione penale, ci sono le misure di prevenzione personali e patrimoniali. «Hanno portato alla trattazione di procedimenti complessi - ha aggiunto Panzani - a seguito di richieste provenienti sia dalla Questura che dall'Antimafia di Roma a seguito dell'individuazione di associazioni camorristiche operanti nel territorio pontino». Il nervo scoperto continua ad essere quello della prescrizione come emerge dai dati diffusi a Roma. Nella sezione gip-gup ad esempio si arriva al 13,7%, il capoluogo pontino insieme alla capitale dove le prescrizione sempre al gip-gup arrivano al 15% rappresenta l'unica eccezione di tutti i nove tribunali del Lazio. Proprio per le difficoltà relative anche alla delicatezza dei procedimenti e al tessuto criminale, la maggior parte delle pendenze al gip gup si concentra oltre che su Latina su Velletri e Roma e arriva al 60% del totale.