Il Comune di San Felice Circeo è entrato in possesso della villa confiscata situata su via Terracina, all'interno del residence Cala delle Lampare. Ieri la consegna dell'immobile dall'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata al sindaco Giuseppe Schiboni.
Ora l'Ente si attiverà per la riconversione dell'edificio, il cui valore è stato stimato in circa 600mila euro, che dovrà essere destinato a uso pubblico. Si tratta di una villa composta da sette vani e che si estende su una superficie complessiva di 130 metri quadrati. La confisca è arrivata nel 2013, data della sentenza di Cassazione, a seguito di un procedimento penale avviato dalla Procura della Repubblica di Roma nel 2008.
Durante un sopralluogo della polizia municipale, è stato notato l'utilizzo, presumibilmente recente, della struttura. Tanto che all'interno è stato trovato di tutto: costumi da bagno e altri vestiti stesi, saponi, aspirapolvere e anche alcuni prodotti alimentari in cucina. Ieri, col passaggio formale al Comune, sono state cambiate anche le serrature.
Adesso l'Ente, come si diceva, dovrà provvedere alla "trasformazione" della destinazione d'uso di questo edificio sottratto alla criminalità. L'obiettivo, come più volte ribadito dall'amministrazione municipale anche all'interno degli atti, è quello di realizzare lì un centro diurno per bambini. Una sfida che si aggiunge a quella della riqualificazione di un altro immobile confiscato: la villa del Morrone. L'idea, per quest'ultimo edificio, è quella di realizzare la cosiddetta "casa del Neanderthal". Un progetto che è nel cassetto da anni, per il quale di recente il Comune ha presentato una richiesta di finanziamento alla Regione Lazio.