Peggiora di giorno in giorno, sulla Pontina, la situazione del campo nomadi di Castel Romano, ossia l'insediamento che dal 2006 ospita migliaia di rom e che, nel tempo, è diventato il campo più grande d'Europa.

Tra incendi di rifiuti e materiale tossico (l'ultimo martedì, ndr), lanci di sassi contro le auto in corsa sulla Pontina (è successo ieri notte per l'ennesima volta), auto rubate e abbandonate accanto all'area abitativa dopo essere state cannibalizzate e spesso bruciate, bambine che partono ogni mattina dall'area al confine fra Roma e Pomezia per andare a commettere borseggi sui mezzi pubblici della Capitale, la situazione si è fatta davvero esplosiva.

Incendi a catena
Una delle piaghe che compromettono anche la sicurezza stradale di chi, quotidianamente, percorre la Pontina nel tratto di Castel Romano è sicuramente costituito dagli incendi. In 24 ore, fra lunedì e martedì, ben tre volte i vigili del fuoco del Distaccamento di Pomezia sono dovuti intervenire per spegnere le fiamme, con l'ultimo episodio che ha portato i pompieri a lavorare per ore e ore, con tante autobotti e addirittura una ruspa per "smassare" i rifiuti presenti e avvolti dalle fiamme, al fine di scongiurare anche problemi per la salute pubblica. Coi roghi, infatti, prendono fuoco spazzatura, materiale plastico, pezzi di automobili e chi più ne ha, più ne metta. Lunedì, addirittura, è stato bruciato pure un modulo abitativo.

Pietre sull'asfalto
Come se non bastasse, stando alle testimonianze di alcuni pendolari, ieri sono ricominciati pure i lanci di sassi sulla Pontina per provare a indurre gli automobilisti a fermarsi. Una pratica, questa, cui le persone si sono quasi abituate, con le auto che vengono seriamente danneggiate. L'anno scorso, in tal senso, venne scoperta una baby gang che lanciava pietre sulla 148 per indurre i viaggiatori a fermarsi negli orari di chiusura del vicino distributore, dove avvenivano furti e rapine in danno degli automobilisti.

Furti in trasferta
Come se non bastasse, c'è anche un problema di ordine sociale. Ogni giorno, dal campo rom, parte una schiera di bambine e ragazze che raggiunge la Capitale, iniziando a mettere a punto borseggi sui mezzi pubblici. L'ultimo ieri mattina, alla fermata della Metro A Barberini, dove i militari dell'Esercito e i carabinieri hanno arrestato una 15enne e affidato a un centro di prima accoglienza una bambina di dieci anni che stava rubando con lei. E nel corso di un anno (febbraio 2018 - febbraio 2019) sono davvero decine le ragazze minorenni che sono state denunciate, arrestate, accompagnate in case famiglia o riaffidate ai genitori in quanto avevano commesso dei borseggi nella Capitale. Un'emergenza sociale, dunque, della quale il sindaco di Roma, Virginia Raggi, non può non tener conto.