È un quadro inquietante quello disegnato dall'ultima Relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia. Il lavoro degli investigatori punta i suoi riflettori in particolare sulla forza attrattiva per la criminalità organizzata da parte di Roma Capitale. Ma Latina non resta fuori da questi fenomeni. Tanto che, nella parte che gli inquirenti dedicano all'ascesa della famiglia sinti dei Casamonica spunta anche un riferimento sul capoluogo pontino, dove il clan avrebbe numerosi interessi.
"Nel corso degli anni - spiega la Dia - il sodalizio si e' evoluto in un'organizzazione criminale strutturata: i legami di consanguineita' e la convergenza degli interessi economico affaristici lo hanno reso estremamente coeso, monolitico e difficilmente penetrabile. Le zone di interesse e influenza comprendono i quartieri di Anagnina, Tuscolana, Romanina, Tor Bella Monaca, la zona dei Castelli, Ciampino, Frascati, fino ad arrivare all'alta Ciociaria e al litorale laziale, nella fascia da Ostia a Nettuno, fino alla citta' di Latina. Traffico di stupefacenti, usura, estorsione, ricettazione di autoveicoli e truffe i business che hanno consentito al clan di accumulare un ingente patrimonio, poi reinvestito in immobili, edilizia anche abusiva, varie attivita' commerciali, compresa la ristorazione.
Anche Ostia Lido, sede di importanti infrastrutture turistiche e recettive "costituisce, da tempo, oggetto di interesse non solo di forme organizzate di criminalita' autoctona, ma provenienti da fuori regione". Le numerose inchieste degli ultimi anni hanno dimostrato che sul litorale hanno operato, "in posizione di sostanziale egemonia", tre gruppi delinquenziali facenti capo alle famiglie Senese, Fasciani-Spada e Triassi-Cuntrer: "nel tempo gli elementi piu' rappresentativi di questi clan ed i loro affiliati sono stati in grado di muoversi efficacemente in Italia e all'estero, investendo gli introiti derivanti dalle attivita' estorsive, usurarie e dal narcotraffico".