L'auto utilizzata dalla banda e che era di proprietà, insieme ad un veicolo noleggiato, serviva per nascondere la refurtiva e tutti gli attrezzi da scasso. Era stata modificata proprio per questo motivo. La vettura viene sequestrata nel dicembre del 2017 dal personale della Squadra Mobile in Abruzzo, a poca distanza da L'Aquila, a seguito di un furto ed è un'auto che era «in servizio» al sodalizio. E così nel vano anteriore air bag dell'auto e che era stato appositamente modificato, veniva rinvenuta la refurtiva: tra cui oggetti in oro e altri oggetti. E' un incidente di percorso che costringe la banda a cambiare strategia e a consegnare la refurtiva subito al ricettatore di fiducia. Nell'ordinanza il giudice sottolinea anche i costi del gruppo: dal noleggio dei mezzi, alle spese di alloggio alle ricariche delle postpay. «Sono coscienti - ha scritto il magistrato - se venissero colti con il bottino rischierebbero una semplice denuncia in stato di libertà che non provoca danni ingenti». La perdita rilevante è quella della Suzuky, un'auto preparata per nascondere la refurtiva che in quel caso era stata sequestrata e ammonta ad un importo di 50mila euro e che sommata alle spese di trasferta diventa un danno rilevante.
Il caso
Latina. i ladri avevano modificato l'auto per nascondere refurtiva e attrezzi
Latina - La Suzuky Ignis compare sulla scena del crimine. Dopo il sequestro il cambio di strategia