Saranno ascoltati lunedì gli indagati dell'operazione San Valentino, condotta dagli agenti della Squadra Mobile di Latina che ha portato all'arresto di 10 persone, tutte di Napoli, accusate di associazione per delinquere finalizzata ai furti. Sono 34 i colpi messi a segno nel capoluogo pontino sempre con la stessa tecnica. Il magistrato che ha firmato il provvedimento restrittivo su richiesta del pm Simona Gentile, andrà a Napoli per interrogare i responsabili dei raid in appartamenti e ville di Latina. Il gip Giorgia Castriota ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare alla luce degli elementi raccolti dai detective della Squadra Mobile che hanno cristallizzato la tecnica che sembrava infallibile con cui gli indagati si organizzavano per fare il colpo sempre in trasferta: dalla provincia di Latina, alcuni furti sono stati commessi a Cisterna, alle Marche e poi anche all'Abruzzo. La banda di cui faceva parte Domenico, "Mimmo" Bardi, il ladro ucciso il 15 ottobre in via Palermo in occasione di un tentativo di furto, era capeggiata da Salvatore Pepe, considerato il regista dell'operazione e ritenuto l'uomo che impartiva gli ordini e faceva le "convocazioni" e poi sceglieva data e luogo del furto ed era lui che telefonava ai teatri per sapere la durata delle manifestazioni e avere il campo libero poi in occasione del furto. Non è escluso che alcuni indagati di fronte alle contestazioni del gip possano anche avvalersi della facoltà di non rispondere.