Nelle scorse ore, a Pomezia, i carabinieri della locale Compagnia, diretti dal capitano Luca Ciravegna, hanno arrestato un 29enne del posto che, stando alle indagini svolte in questi mesi, è ritenuto responsabile di un furto commesso ad agosto 2018 in un'azienda di via dei Castelli Romani.

L'uomo, in particolare, aveva scassinato una porta antincendio, riuscendo a entrare e a portare via 2500 euro.

Una volta intervenuti, i militari di via Roma avviarono le indagini e repertarono una singola impronta digitale sulla porta forzata. Chiaramente, il calco venne inviato ai laboratori del Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche per un esame dettagliato che consentisse di risalire all'identità del malvivente.

Di conseguenza, proprio grazie a quell'impronta, dopo sei mesi è stato arrestato il 29enne,peraltro già conosciuto dalle forze dell'ordine. A bloccarlo sono stati i militari del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Pomezia - coordinati dal tenente Martina Botti - che hanno notificato un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Velletri su richiesta della locale Procura della Repubblica.

L'ipotesi di reato è quella con di furto aggravato e ora l'uomo si trova nel carcere romano di Regina Coeli.

Chiaramente, sono in corso ulteriori accertamenti per verificare se il 29enne si sia reso responsabile di analoghi furti.