Restano confermate le misure cautelari nei confronti di alcuni dei 10 indagati finiti in carcere dell'operazione San Valentino condotta dalla Squadra Mobile di Latina. Nei giorni scorsi, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Giorgia Castriota, ha rigettato al mittente la richiesta di una misura meno afflittiva come gli arresti domiciliari. Dopo che è arrivato il parere negativo da parte del pubblico ministero Simona Gentile, il magistrato ha sciolto la riserva alla luce anche dei precedenti penali di alcuni componenti della banda e anche di un particolare molto indicativo sulla spregiudicatezza della gang: non si sono fermati neanche quando è morto uno dei complici, Domenico Mimmo Bardi, ucciso in via Palermo a Latina. Gli indagati erano arrestati con l'accusa di aver messo a segno quasi cento furti in tutta Italia di cui 34 soltanto in provincia di Latina tra il gennaio e l'ottobre del 2017. Poi avevano colpito in Abruzzo e nelle Marche.