Restano tutti in carcere i quattro uomini arrestati dai carabinieri di Maenza per riciclaggio di auto rubate lunedì 18 febbraio. Così ha deciso al termine delle udienze di convalida il Giudice per le indagini preliminari incaricato dal Tribunale di Latina. I quattro, due italiani di Catania, ovvero Leo S.C. e Luigi R., entrambi 29enni e due polacchi, Lukasz J.S., 35enne e Andrzej Z.W., 49enne, hanno risposto solo in parte alle domande provando per lo più ad alleggerire la propria situazione. In pratica hanno dichiarato di non conoscere la provenienza dei veicoli, ignorando perfino che fossero rubati; all'interno della carrozzeria, situata al confine tra il comune di Maenza e quello di Priverno, in una traversa senza nome della Strada Statale Carpinetana , si sarebbero limitati solamente a smontare la autovetture che poi, suddivise in pezzi, venivano caricate per essere rivendute come parti di ricambio. Nessuno di loro ha rivelato come le vetture arrivassero lì omettendo quindi qualsiasi notizia utile alle indagini sulla provenienza delinquenziale delle stesse. Le circa 25 automobili di fascia medio alta e le 6 moto trovate fatte a pezzi, dopo alcuni controlli, sono risultate tutte proventi di furti compiuti su gran parte del territorio non solo provinciale e regionale. Il che lascia ipotizzare che dietro al sistema di riciclo che prevedeva la clonazione delle stesse auto, rimontandole su telai con i documenti in regola, magari incidentate e altrimenti destinate alla rottamazione, ce ne era almeno un altro che faceva arrivare lì le auto rubate per poi piazzare i pezzi per la rivendita. Gli stessi inquirenti hanno quindi chiesto mandato al magistrato di poter continuare in altro modo le indagini. Il traffico avveniva infatti all'interno di un'autocarrozzeria di proprietà di un uomo di Priverno che da mesi l'aveva affittata non potendo più proseguire il lavoro per motivi personali . Un ruolo determinante continuano ad averlo nell'inchiesta, le testimonianze dei carabinieri di Maenza autori dell'operazione avvenuta dopo un'attenta osservazione che ha permesso loro di capire quanto avveniva all'interno del capannone.