Il grido dei Comuni che si trovano fra i monti Lepini e quelli Ausoni si leva dal territorio e arriva fino alla Regione Lazio. Sette sindaci, infatti, hanno deliberato - o lo stanno per fare in queste ore - la richiesta di dichiarazione dello stato di calamità naturale, al fine di poter ottenere aiuti economici - sia per quanto riguarda il settore pubblico che per i privati - atti a fronteggiare le spese sostenute per riparare i danni causati dalle raffiche di vento di sabato scorso.
A mobilitarsi, dunque, sono i sindaci e gli assessori di Bassiano, Maenza, Priverno, Prossedi, Roccagorga, Roccasecca dei Volsci e Sonnino, con quasi tutti gli uffici comunali che hanno già predisposto i moduli da poter compilare per chiedere il risarcimento dei danni subiti. Chiaramente, l'eventuale rimborso delle spese sostenute per riparare i danni in questione sarà erogato soltanto se verrà dichiarato lo stato di calamità naturale.
Nel frattempo, comunque, l'impegno delle Fasce Tricolori dei paesi collinari resta comunque fattivo: Domenico Guidi, Claudio Sperduti, Anna Maria Bilancia, Angelo Pincivero (insieme al suo vice Riccardo Reatini), Carla Amici, Barbara Petroni e Luciano De Angelis stanno coordinando le operazioni di ricognizione del territorio, al fine di predisporre gli interventi più urgenti.
Come sappiamo, il paese più colpito resta Roccasecca dei Volsci: fin dalle prime ore della bufera di vento, il sindaco Petroni ha informato minuto dopo minuto la cittadinanza sull'emergenza - grazie ai Social network e a tutti i mezzi disponibili -, dichiarando per prima l'intenzione di chiedere lo stato di calamità per il suo paese, rimasto isolato proprio a causa delle conseguenze del maltempo e con decine di case che hanno riportati danni.
In ordine di tempo, invece, le ultime ordinanze arrivano da Maenza e Prossedi: in entrambi i Comuni, è stato chiesto ai cittadini di mettere in sicurezza le proprietà private, ma anche di provvedere al taglio di rami e alberi che risultano pericolosi. Il tutto a tutela della pubblica sicurezza.