Ha abusato più volte di una ragazzina di tredici anni, compagna di scuola di sua figlia, approfittando della sua immaturità psicologica ed emotiva, persuadendola con messaggi e regali e illudendola di essere una donna in grado di sostenere un rapporto alla pari con un uomo molto più grande di lei.
Una condotta costata la misura degli arresti domiciliari ad un 49enne di Roma, che ha scelto di scontare la pena inflittagli nell'abitazione di famiglia sul litorale pontino.
Andrea D. aveva conosciuto la ragazzina attraverso la propria figlia, compagna di classe, e a partire dall'estate scorsa aveva iniziato ad insidiare la tredicenne, senza curarsi della profonda differenza di età né della immaturità della giovane. Dopo aver scambiato diversi messaggi whatsapp sul telefonino, Andrea D. era riuscito ad incontrare la ragazzina e a farle le prime avances, continuando poi a contattarla ripetutamente e a scambiare messaggi di natura evidentemente sessuale.
Nel mese di luglio i genitori della ragazzina avevano avuto occasione di notare quei messaggi e di chiederne conto alla figlia, che si era giustificata sostenendo che si trattava di un ragazzo più grande di lei, un 26enne, e confessando, sapendo di mentire, di essersi presentata come una diciottenne. Gli stessi genitori avevano usato il telefono della figlia per chiamare l'uomo, registrato sotto il nome di Andrea, e questi, rispondendo alla chiamata, aveva confermato di essere un 26enne e di essere stato convinto di avere effettuato quegli scambi di messaggi con una diciottenne. Cosa non vera trattandosi di una compagna di scuola della figlia.