E' stata una giornata infruttuosa sul Nanga Parbat. Niente spedizione russa che doveva essere elitrasportata sotto il C3, quota 6300 metri, e fatta invece rimanere sul K2 per motivi di sicurezza, e niente ricognizioni con elicotteri e droni. Il motivo? L'agenzia para-militare che gestisce i voli (in Pakistan non esiste il soccorso alpino)  ha chiesto dei soldi sul tavolo, come spiega l'ultimo comunicato battuto sulla pagina Facebook di Daniele Nardi: "

Questa mattina l'elicottero, dopo aver avuto l'autorizzazione al volo, non ha potuto volare perché l'agenzia privata Askari, che gestisce in concessione i voli degli elicotteri dell'esercito pakistano, ha richiesto il pagamento anticipato dell'importante somma necessaria per i trasferimenti di personale dal campo base del K2 al campo base del Nanga Parbat. Askari, purtroppo accetta soltanto pagamenti anticipati e il deposito lasciato dagli alpinisti si è esaurito con le operazioni di ieri. La famiglia di Daniele Nardi si è resa immediatamente disponibile al pagamento dell'intera somma necessaria, ma i tempi tecnici e burocratici hanno di fatto impedito di poterlo fare in poche ore. L'Italia, tramite l'Ambasciatore Stefano Pontecorvo, ha pertanto provveduto concretamente e direttamente a gestire i pagamenti con l'Aviazione pakistana di quanto richiesto da Askari per il volo degli elicotteri in attesa dei rimborsi assicurativi. Purtroppo, il meteo è peggiorato e l'operazione di recupero di Alex Txikon dal campo base del K2 si dovrà effettuare domani mattina. Nel mentre, Ali Sadpara, con gli altri due alpinisti pakistani, è partito questa mattina a piedi dal campo base del Nanga Parbat ed è arrivato nei pressi di campo 1. Ora è di ritorno verso il campo base".