La Procura di Latijna e il pm Simona Gentile hanno chiuso l'inchiesta disponendo la citazione diretta a giudizio nei confronti del professionista di Latina che ha intercettato con un microfono alcune conversazioni dei suoi dipendenti nel suo studio e poi ha nascosto una telecamera nel bagno sopra il water riprendendo una sua dipendente, una donna di 36 anni. Nei confronti dell'uomo che ha 53 anni ed è residente a Latina e che è stato indagato a piede libero, il reato ipotizzato è quello di interferenze illecite nella vita privata e i fatti contestati sono avvenuti nel 2017. Era stata una denuncia presentata negli uffici giudiziari di via Ezio ad aprire il caso dopo che era stato ritrovato un piccolo microfono da alcuni collaboratori dello studio.  L'episodio contestato risale al dicembre del 2017, sono alcuni collaboratori dello studio professionale del 53 anni a percepire di essere ascoltati e in effetti i sospetti si rivelano fondati quando viene ritrovata una telecamera vicino all'infisso di una finestra, poche settimane dopo anche la dipendente di 36 anni una volta che va al bagno capisce di essere ripresa e in effetti sopra il water ritrova una telecamera e a quel punto ricollega tutto in particolare ogni volta che usciva dal bagno, nello studio c'era soltanto un locale, entrava il titolare e secondo quanto ipotizzato dagli investigatori perché toglieva la telecamera e togliere ogni prova. Tra gli elementi che sono stati raccolti dagli inquirenti anche un altro punto che sembra essere a favore dell'accusa: sul pc dell'uomo sono stati trovati dei file della donna proprio mentre è nella toilette e che erano stati montati anche con un sottofondo musicale. Dopo tutti gli accertamenti del caso la Procura ha notificato l'avviso di conclusione indagini nei mesi scorsi e ha disposto la citazione diretta a giudizio.